Mostra di Carambia a Venezia
Venezia- Paiono forme di materia celeste cadute sulla terra dall’infinita` dello spazio, oppure pietre portate a riva dalla corrente di un fiume, o emerse dalle viscere della terra a causa di una eruzione, le sculture di Adriana Carambia presenti a Palazzo Mora nell’ambito della 57ma Biennale d’Arte a Venezia con il titolo “The trap of the Flash” e giunte a noi per narraci le loro percorrenze di acqua, terra, cielo.
La maculata superficie di cui sono pervase dice come ogni momento del loro viaggio sia stato unico e allo stesso tempo identico alla vita degli esseri umani poiche´ quelle pietre proprio, per la loro provenienza, raccontano la creazione del mondo e con essa la storia dell’uomo.
La superficie liscia accoglie su di se´ trame di riflessi e allo stesso tempo le nostre fisionomie deformate.
Specchiandoci scopriamo di essere altro da noi stessi.
Con tale valenza ironica e maliziosa, l’artista argentina che vive e lavora a Buenos Aires, rivela la sua natura di psicologa e tornando alla nostra immagine riflessa, il rimando porta a Luigi Pirandello e a una sua lapidaria considerazione che, citata
a memoria, recita “Noi non siamo quello che crediamo di essere, siamo come gli altri ci vedono”.
Adriana Carambia – “The trap of the flash”,Venezia 57ma Biennale d’Arte – Palazzo Mora, Strada Nova 30121, fino al 26 novembre. Orari: da mercoledia lunedi
10-18.
Mauro Bianchini